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LUCA PIAZZALUNGA: UNA DEDIZIONE PER L�??OROBICA BERGAMO

Luca Piazzalunga è ormai da 4 anni (1 con giovanissime ed allieve, 3 con la prima squadra) il preparatore dei portieri dell’Orobica Bergamo Sharks o come meglio dire ormai l’allenatore degli estremi difensori rossoblù visto che due anni or sono ha acquisito il patentino di “allenatore dilettante portieri”.

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Originario di Lallio ha svolto un lavoro egregio per la società bergamasca culminato con la crescita di Lia Lonni, classe 2000, diventata ormai uno dei migliori portieri giovani del panorama calcistico femminile italiano. Ma facciamo due chiacchiere con lui.

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Ciao Luca e grazie per la disponibilità.

Prima di tutto ti chiedo un bilancio di quello che è stato il tuo lavoro fino a questo momento ed in che cosa pensi di essere migliorato.

- Beh mi appresto ad affrontare il quinto anno qui all’Orobica, il quarto da preparatore della prima squadra, con un bilancio molto positivo e credo di essere migliorato in molte cose grazie anche alla società che mi ha permesso di acquisire il patentino e di fare vari corsi di aggiornamento oltre alla maturata esperienza che ti aiuta molto sotto tutti i punti di vista.

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La figura di allenatore dei portieri come quella del preparatore atletico è sempre un pò in secondo piano rispetto al mister della prima squadra almeno a livello mediatico. Ci puoi accennare come si gestiscono e come si lavora con due portieri, a volte tre con quello della primavera, durante la settimana?

- Il mio lavoro durante la settimana che si articola in quattro allenamenti solitamente lo gestisco così: il lunedì analizzo prima la precedente partita con i miei portieri per poi allenarli principalmente su pregi e difetti mostrati in campo. Gli altri due giorni li dedico ad altri aspetti tipo la forza veloce o la reattività su palle alte. Il venerdì preferisco fare dei “situazionali” anche d'accordo con mister Marini e col suo staff che possono essere palle alte, calci piazzati, calci d'angolo eccetera.

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Una domanda particolare: usi attrezzi particolari per allenare?

- Non uso attrezzi particolari, sono un allenatore che preferisce molto il “situazionale” cioè fare degli esercizi che possono riprodurre delle situazioni tipiche della partita. Gli attrezzi che uso sono i soliti: paletti, cinesini e conetti. Mi piace molto usare le sagome: L’unico attrezzo particolare che utilizzo è che secondo me è molto efficace si chiama Gunner ed è un deviatore di traiettorie.

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Hai avuto nel passato ma anche adesso un modello di riferimento a livello di portiere nel senso delle caratteristiche che vorresti vedere nei tuoi estremi difensori?

- Io sono un preparatore che è molto amante della tecnica per cui anche se sono interista il mio modello di portiere, secondo me il migliore di sempre, vale a dire Gigi Buffon.

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Quanto è importante per un portiere l’aspetto psicologico vista la delicatezza del ruolo?

- Sì l'aspetto psicologico del portiere è molto importante. Lo studio in profondità e ne parlo spesso con i miei portieri soprattutto su difficoltà e dubbi che hanno. Nel calcio femminile a livello di estremi difensori è una parte di preparazione che va curata parecchio.

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Parlaci un po’ di te e di come ti è venuta la passione per il calcio.

- Mi reputo una persona molto semplice, un po' timida che non ama parlare molto di sé ma preferisce far parlare il campo. La passione per il calcio non so da cosa mi è venuta so solo che il primo pallone l'ho preso in mano intorno ai 4 anni e poi ogni momento era buono per giocare a calcio, un pezzo di campo, una strada, un cortile. All’oratorio si mettevano giù le cartelle o i maglioni per fare le porte e poi si giocava fino a quando i genitori non venivano a sgridarti perché si stava facendo tardi.

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Sta per iniziare una nuova stagione con l’Orobica. Quali sono i tuoi obbiettivi?

- Ora che sappiamo che l'anno prossimo saremo ancora in Serie A l'obiettivo della nuova stagione è uno solo cioè restarci.

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Domanda ovviamente di rito: cosa ritieni abbia bisogno il calcio femminile per emergere?

- Il calcio femminile per emergere ha bisogno di maggiore visibilità. Devo dire che quest'anno con il risultato della nazionale ai recenti mondiali qualcosa secondo me si potrà muovere solo che devono essere le persone che contano a voler fare qualcosa in tal senso. Speriamo di essere sulla buona strada.

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Per concludere puoi dire qualcosa ai numerosi supporter dell’Orobica che sia sul web che al campo di gioco seguono ormai da anni la squadra bergamasca?

- Ai nostri supporter posso solo dire grazie per l'affetto e la passione che ci mettono. Il sostegno che ci danno è una cosa molto importante. Non scorderò mai tutto l'affetto che ci hanno dimostrato nella stagione di serie B di due anni fa cioè quella che poi ci ha portato in serie A, soprattutto tutta la gente che si è mossa per venire al play-off a Parma. Questo è un ricordo me lo porterò dentro per sempre.

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Quindi abbiamo conosciuto più da vicino Luca al quale auguriamo un grosso “in bocca al lupo” anche per la stagione 2019/2020.

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